Le viti rappresentano uno dei sistemi di fissaggio più versatili e diffusi in ambito industriale. La varietà di requisiti meccanici, materiali e condizioni operative rende fondamentale conoscere i principi di progettazione, le normative di riferimento e le caratteristiche costruttive delle connessioni filettate per ottenere prestazioni affidabili e durature.
Tipologie di Viti e Normative Applicabili
Le viti possono essere suddivise in diverse categorie in base all’applicazione:
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Viti metriche
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Viti autoforanti
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Viti per lamiera e materiali sottili
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Viti per legno
Ogni tipologia risponde a specifiche esigenze tecniche e può essere regolamentata da normative internazionali che definiscono dimensioni, materiali e requisiti di prestazione.
Tra le principali norme di riferimento rientrano:
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DIN EN 1591 – Giunti flangiati con guarnizioni circolari
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VDI 2230 – Calcolo dei giunti bullonati ad alta sollecitazione
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DIN 7500 – Viti autoforanti per metalli
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DVS 2241 – Fissaggi diretti su materiali plastici
L’adozione di standard riconosciuti garantisce connessioni affidabili e coerenti con i requisiti di sicurezza e qualità richiesti dai diversi settori industriali.
Progettazione delle Connessioni Filettate
Principi di Progettazione
La capacità di carico di una vite dipende dalla sua geometria e dalle forze di montaggio e di esercizio. Quando la vite viene sollecitata oltre il limite di carico, tende a deformarsi o a rompersi nel punto di maggiore stress, solitamente nella zona filettata.
Una progettazione corretta mira a evitare guasti improvvisi, favorendo un comportamento prevedibile del giunto e la possibilità di individuare eventuali deformazioni plastiche prima del cedimento.
Precarico e Attrito
Il precarico è uno degli aspetti più importanti nelle connessioni filettate.
Durante l’assemblaggio, il momento di serraggio genera una forza assiale che provoca l’allungamento della vite e il serraggio dei componenti, creando un bloccaggio per attrito tra le superfici di contatto.
Un progetto accurato deve considerare:
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Il calcolo della forza di precarico ottimale.
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La resistenza meccanica della vite e dei materiali collegati.
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Le condizioni operative, come vibrazioni, variazioni termiche e carichi esterni.
L’analisi del precarico è fondamentale per garantire che la vite rimanga stabile nel tempo, evitando allentamenti o rotture.
Calcolo delle Connessioni Filettate
Metodo Analitico
Nelle strutture con più punti di fissaggio, il carico si distribuisce in modo non uniforme tra le viti. Il calcolo analitico consente di identificare la vite più sollecitata e determinare le forze che agiscono sul sistema in modo sistematico.
Metodo FEM (Finite Element Method)
Il metodo FEM è utilizzato per analizzare connessioni complesse e valutare con maggiore precisione le sollecitazioni locali.
È particolarmente utile in applicazioni ad alte prestazioni — come nel settore aerospaziale o automobilistico — dove è richiesta un’analisi dettagliata della deformazione e del comportamento del giunto sotto carichi dinamici.
Conclusioni
La progettazione di connessioni filettate richiede una combinazione di conoscenze normative, analisi meccaniche e considerazione delle condizioni operative reali.
L’impiego di metodi di calcolo accurati e l’aderenza agli standard internazionali assicurano giunti sicuri, durevoli e ottimizzati per l’applicazione specifica.
Una corretta progettazione riduce i costi di manutenzione, aumenta la sicurezza e migliora la qualità complessiva del prodotto finale.
FAQ sulla Progettazione di Viti
1. Cosa sono le connessioni filettate precaricate?
Sono giunti in cui la vite viene serrata con una forza di precarico per creare un bloccaggio per attrito tra le superfici.
2. Quali normative regolano le viti autoforanti?
Le viti autoforanti per metalli seguono la norma DIN 7500, mentre quelle per plastica fanno riferimento alla DVS 2241.
3. Quando è utile applicare il metodo FEM?
Il FEM è indicato per l’analisi di strutture complesse o connessioni multiple, dove la distribuzione dei carichi non è uniforme e si richiede un’elevata precisione di calcolo.